Roncoroni, Massimo
30.06.2020
Roncoroni, Massimo (2020). L’amicizia nel Laelius de amicitia di Marco Tullio Cicerone. Ars docendi, 3, giugno 2020.
Si tratta di un dialogo composto nella primavera del ‘44 a.C., poco più di un anno dall’assassinio di Cicerone: periodo di attività intellettuale intensissima, anche notturna, causa l’insonnia che travaglia Cicerone. Si è fatta l’ipotesi di una redazione in due tempi, ma la lettura complessiva del testo dà piuttosto l’impressione di un lavoro scritto di getto. In piena senectus e ormai escluso dalla vita pubblica, Cicerone compone tale scritto come memoria di un dialogo effettivamente accaduto e il suo sguardo è volto, nel rapido dettare, a due principali reminiscenze: le fonti filosofiche greche e la propria personale esperienza di amicizia con Attico al quale lo scritto è dedicato.
Si tratta di un dialogo composto nella primavera del ‘44 a.C., poco più di un anno dall’assassinio di Cicerone: periodo di attività intellettuale intensissima, anche notturna, causa l’insonnia che travaglia Cicerone. Si è fatta l’ipotesi di una redazione in due tempi, ma la lettura complessiva del testo dà piuttosto l’impressione di un lavoro scritto di getto. In piena senectus e ormai escluso dalla vita pubblica, Cicerone compone tale scritto come memoria di un dialogo effettivamente accaduto e il suo sguardo è volto, nel rapido dettare, a due principali reminiscenze: le fonti filosofiche greche e la propria personale esperienza di amicizia con Attico al quale lo scritto è dedicato.
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